A Padova, l’erogazione di servizi e prestazioni di assistenza sociale per le famiglie in difficoltà con figli minorenni (contributi economici, sostegno al lavoro dei genitori, servizi educativi domiciliari per i bambini) spetta al Servizio Sociale del Comune di residenza della famiglia e la richiesta di sostegno deve essere rivolta all’assistente sociale del Comune. A Padova, all’assistente sociale del Servizio Sociale del Comune di residenza dei figli minorenni, spetta anche la responsabilità di eventuali interventi di sostegno della funzione genitoriale (ad esempio tramite il servizio educativo domicliare), che in situazione di particolari cambiamenti o momenti di crisi della famiglia che comportano stress, dolore e rabbia, possono essere in parte compromesse, ma anche l’attuazione e la gestione di tutti i provvedimenti di tutela dei figli quando i genitori manifestano una condotta considerata pregiudizievole per i figli.
Sia che si tratti di semplici prestazioni di assistenza economica, lavorativa o sociale, o di interventi di tutela dei figli (come il provvedimento di allotanamento del bambino dai genitori con collocamento in famiglia affidataria o comunità e affidamento del bambino al Servizio Sociale del Comune), in ogni caso, a Padova, il referente più importante per la famiglia e il professionista a cui fa capo ogni intervento, è l’assistente sociale del Comune di residenza dei figli minorenni.
In questo frangente è però importante che le famiglie conoscano la differenza tra un lavoro di aiuto chiesto volontariamente dalla famiglia, e un lavoro dato da un provvedimento validato dal Tribunale per i Minorenni di Venezia legato a condotte dei genitori che il Servizo Sociale ha ritenuto pregiudizievoli nei confronti dei figli. Nel primo caso, ogni decisione o intervento da parte dell’assistente sociale deve essere presa dall’assistente sociale con i coinvolgimento e il consenso dei genitori, nel secondo caso l’assistente sociale ha facoltà di agire senza il consenso dei genitori, in considerazione del provvedimento di Affido al Servizio Sociale e limitazione della responsabilità genitoriale. La famiglia, cosciente del ruolo dell’assistente sociale, può e dovrebbe in entrambi i casi, riuscire ad instaurare con l’assistente sociale un rapporto di fiducia, affidandosi alle indicazioni da egli fornite e finalizzate sempre ad un aiuto della famiglia per un percorso di soluzione della situazione di disagio. Il compito dell’assistente sociale è proprio quello di aiutare la famiglia, tenendo sempre presente l’interesse dei figli minori, a risolvere la situazione di difficoltà che ha minacciato la serenità familiare e anche la loro capacità di svolgere in modo adeguato i compiti genitoriali. I genitori soggetti a provvedimenti di tutela dei figli con limitazione dell’esercizio della loro funzione genitoriale, devono essere disponibili a saper chiedere e cogliere un sostegno finalizzato all’acquisizione della capacità di riconoscere il ruolo dell’assistente sociale che “dirige” la loro situazione e aderire in modo autentico e con consapevolezza alle indicazioni date per agevolare il processo di aiuto.
Il rapporto della famiglia con l’assistente sociale
Le famiglie possono avvicinarsi con fiducia al ruolo e alla funzione dell’assistente sociale senza quel timore che le famiglie spesso hanno e che sempre limita il successo dell’intervento di aiuto, ma che soprattutto, sempre, scoraggia la richiesta di aiuto della famiglia compromettendo la salute dei bambini presenti. Una famiglia in difficoltà infatti, può rivolgersi volontariamente all’assistente sociale del Comune per chiedere aiuto in un momento di difficoltà. Egli ha il compito di aiutarvi affichè possiate stare meglio, senza la paura che i vostri bambini “possano essere portati via”. Saper chiedere aiuto è già di per sé un importante passo protettivo e tutelante nell’interessse dei figli.
I casi di provvedimenti di tutela dei minori: gli altri servizi con cui la famiglia potrebbe interagire
Spesso, quando il minore è soggetto a provvedimenti di tutela con collocamento extrafamiliare, l’assistente sociale agisce su mandato dell’autorità giudiziaria (Tribunale per i Minorenni di Venezia) e ad esso ha l’obbligo di riferire periodicamente l’andamento del progetto e l’esito delle eventuali valutazioni che vengono richieste dall’Autorità. La più importante tra tutte è la valutazione delle responsabilità genitoriali, svolta dagli operatori del Consultorio Familiare dell’Ulss 6 Euganea. A Padova, l’Azienda Ulss 6 Euganea, ha il compito di effettuare tutti gli interventi sanitari e sociosanitari diagnostici e terapeutici rivolti sia al minore che alla sua famiglia (Neuropsichiatria Infantile, Centro di Salute Mentale, Servizio per le Dipendenze). Altre valutazioni di competenza socio-sanitaria possono riguardare la valutazione dello stato di salute fisica e psicologia dei figli, valutazioni psichiatriche o della personalità, altre valutazioni specialistiche legate ad altre problematiche dei genitori come l’uso problematico di sostanze. I tempi, le modalità e i professionisti e servizi deputati a svolgere tali valutazioni vengono definiti in sede di Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale, una riunione di valenza giuridica, a cui partecipano tutti i professionisti coinvolti nel caso e competenti per il caso territorialmente. La riunione è gestita e supervisionata dal responsabile dell’Unità Materno Infantile del Distretto socio-sanitario.
Riassumendo: alcune indicazioni utili ai genitori che vivono provvedimenti di tutela dei figli o integrativi della loro funzione genitoriale:
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L’assistente sociale del Comune di residenza del bambino è il referente più importante e titolare di ogni decisione e intervento: è importante sapersi rapportare con fiducia e collaborazione
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Il progetto di tutela del bambino, che spesso prevede una serie di valutazioni anche sui genitori, viene formalizzato in sede di UVMD (Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale) definendo i tempi e i servizi che hanno il compito di svolgerle.
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La valutazione dello stato di salute fisica e psicologica dei bambini è sempre necessaria e dovrebbe essere sempre prevista ed effettuata nel più breve tempo possibile
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Quando i tempi delle valutazioni predisposte in sede di UVMD non rispettano quanto definito nel verbale della riunione è consigliabile rivolgersi al Responsabile dell’Unità Materno Infantile del distretto socio-sanitario di residenza
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L’assistente sociale del Comune, in sussistenza di provvedimenti non definitivi, ha il dovere di mantenere i contatti con i genitori del minore con colloqui periodici e il loro coinvolgimento nelle decisioni più importanti relative ai figli (perchè?)
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Il compito dell’assistente sociale è sempre quello di aiutare le famiglie nel pieno rispetto dei loro diritti, mirando sempre alla risoluzione della condizione di disagio e di problematicità che ha portato la famiglia al contatto volontario o obbligato con i Servizi Sociali.